LA RIFORMA DEL SISTEMA GIUDIZIARIO IN MESSICO ELIMINERÀ LA DIVISIONE DEI POTERI: CIDHPDA
BOLETIN DE PRENSA

Italia
06 SETTEMBRE 2024
La Commissione iberoamericana dei diritti umani per lo sviluppo delle Americhe (CIDHPDA), attraverso il suo Consiglio nazionale, ha sottolineato che la divisione dei poteri garantisce che le attribuzioni, le competenze e i poteri concessi ai vari organi dello Stato siano esercitati in un quadro di pieno rispetto e autonomia. Nel Governo federale non possono continuare a prevalere né l'anarchia né l'assolutismo politico.
L'obiettivo dello Stato è l'affermazione della libertà, che sarà più efficace in un sistema moderato, cioè in cui vi sia un equilibrio tra i tre rami del governo. Per questo motivo, la separazione dei poteri è un mezzo per garantire ai cittadini le garanzie e i diritti che spettano loro. L'ICHRDPA propone quindi la distribuzione dei poteri a diversi organi, in modo che questi possano stabilire dei limiti tra di loro.
Uno dei rischi maggiormente evidenziati nella Riforma giudiziaria è la possibile perdita di indipendenza dei giudici, poiché se vengono proposti dal capo dell'esecutivo, avranno un'affinità con la persona al potere e il partito politico che rappresenta. Questa situazione indebolirà lo Stato di diritto, la protezione dei diritti umani e la sicurezza, aumentando l'impunità e gli abusi da parte delle autorità.
Il Consiglio nazionale della CIDHPDA sottolinea che il principio della divisione dei poteri è parte integrante e caratteristica essenziale dello Stato di diritto. Questo principio, sancito dall'articolo 49 della Costituzione politica degli Stati Uniti messicani, stabilisce che l'esercizio dei poteri della Federazione è suddiviso in Legislativo, Esecutivo e Giudiziario.
Il Consiglio nazionale della CIDHPDA avverte che se i giudici, i magistrati e i ministri saranno nominati dall'Esecutivo con voto diretto, l'equilibrio che esiste da più di 50 anni potrebbe scomparire, poiché il processo decisionale si concentrerà nell'Esecutivo.